La prima sezione raccoglie testimonianze sul lavoro “AL” domicilio:

  • come quello che può essere definito un “secondo lavoro”: come mamma, nonna, o zia.. o per il tempo impiegato per le quotidiane attività domestiche, o per il proprio orto, o gli animali di casa.. perché spesso affiancato al lavoro principale;
  • poi c’è il lavoro a domicilio vero e proprio, per il quale la propria casa diventa la sede di lavoro;
  • o quello presso altre abitazioni, non di proprietà (ad esempio come succede alle domestiche o alle bambinaie..)

IL LAVORO CASALINGO

Nei cortili ogni madre era anche la mamma di tutti i bambini delle famiglie che abitavano uno stesso cortile e spesso la prole era davvero numerosa!

Abitanti del cortile Lattuada, piazza Maggiolini (Parabiago) – 1925
Ⓒ Archivio della Fondazione Carla Musazzi

Momenti di incontro durante le faccende domestiche quotidiane

Lavandaie sul Riale, nel tratto che attraversava quella che un tempo era piazza Vittorio Emanuele II a Parabiago – 1926
Ⓒ Archivio della Fondazione Carla Musazzi

Ogni panno steso, un componente della famiglia!

Cascine lombarde – Abitazione di un bracciante: nel cortile una donna col catino, ed alle sue spalle i panni stesi – Loconsolo Silvestre, 5 novembre 1968
Ⓒ Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni

Nelle cascine, oltre alla casa, bisognava occuparsi anche degli animali da cortile

Cascine lombarde – Abitazione di un bracciante: nel cortile una donna fa il bucato, circondata dai suoi animali – Loconsolo Silvestre, 5 novembre 1968
Ⓒ Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni

IL LAVORO A DOMICILIO

Durante l’Ottocento la coltura dei gelsi e del baco da seta (iniziata già nel XVI secolo) si intensifica, in quanto la grande richiesta di seta greggia porta i contadini ad affiancare, o sostituire, le tradizionali attività agricole con l’allevamento dei bachi.

Le donne erano molto coinvolte nelle varie fasi dell’allevamento dei bachi: questo durava più di due mesi e le donne si occupavano dei bachi nelle proprie case, in quanto era fondamentale proteggerli dal freddo e nutrirli costantemente con le foglie del gelso.

Cortile di Casa Giulini, Parabiago. Distribuzione semenze bachi – 1906
Ⓒ Archivio della Fondazione Carla Musazzi

Data l’importanza dell’allevamento dei bachi da seta, nelle scuole si tenevano lezioni dedicate; e addirittura, nel 1866 nella zona di Parabiago, il Soprintendente delle scuole di Villastanza propose la sospensione dell’insegnamento dal 22 maggio all’11 giugno, proprio per permettere alle famiglie di occuparsi dei bachi.

Pagine di un quaderno di scuola conservato presso l’Archivio della Fondazione Carla Musazzi, con una lezione dedicata ai bachi da seta – 1934
Ⓒ Archivio della Fondazione Carla Musazzi

Lavoro a domicilio – “Donna et Labora”: è donna, mamma e lavoratrice

Abitazione – Lavoro a domicilio: cravattaia – Una donna lavora con la macchina da cucire, mentre il bambino si trova accanto a lei nel box – Loconsolo Silvestre, 16 marzo 1974
Ⓒ Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni

IL LAVORO PRESSO ALTRE ABITAZIONI

Bambinaia – anni Cinquanta
Ⓒ Collezione privata

Bambinaia – anni Cinquanta
Ⓒ Collezione privata