“Il museo diffuso: dall’archivio fotografico alle testimonianze storiche nel territorio”

La conoscenza degli oggetti, delle collezioni dei singoli musei, dipende spesso dal fatto che all’interno di queste strutture si trovano anche un archivio e/o una biblioteca.

Anche il Museo della Fondazione possiede queste raccolte documentarie e librarie, nel nostro caso, prevalentemente incentrate sulla storia locale e su quella del nostro territorio.

Questo particolare periodo, determinato anche dal lockdown, ha dato modo ai nostri operatori culturali di occuparsi in maniera più approfondita di questi materiali, ed in particolare delle fonti archivistiche documentarie e fotografiche.

Alcuni di questi documenti sono già stati usati in diverse circostanze, soprattutto per la ricerca storica e la realizzazione di mostre.
Ad esempio; nel 2014, grazie ai documenti storici venne allestita la mostra “Giuseppe Maggiolini. Un virtuoso dell’intarsio e la sua bottega in Parabiago”, e la novità più eclatante di questa esposizione fu proprio la rilevanza che venne data a questo patrimonio documentale, per il quale venne anche riservata una sezione della mostra.
Parabiago conserva un congruo numero di documenti e disegni relativi alla vita del Maggiolini, in vari archivi della città, e una parte rilevante è conservata presso il nostro Museo.

Per l’occasione, venne allestita la sezione “La memoria della città”, con lo scopo di far conoscere e dare risalto ai documenti originali relativi alla storia dell’officina del Maggiolini: come quello con l’acquisto del Collegio Cavalleri (1785), quello con l’eredità di Francesco Maggiolini (1829) e quello dell’allievo Cherubino Mezzanzanica (1834), solo per citarne alcuni.

In seguito, la chiusura forzata, ci ha spinti anche a trovare nuovi modi di presentare, far conoscere, e soprattutto, condividere con voi il nostro patrimonio archivistico; per questo motivo, in occasione del Mulino day 2020, abbiamo caricato sul nostro sito la mostra online, “Venature blu – La memoria dell’acqua”, dedicata alle strutture molitorie che hanno caratterizzato i luoghi e la vita delle persone, e soprattutto, l’identità culturale del nostro territorio.
Abbiamo realizzato questa mostra utilizzando soprattutto le fotografie d’epoca e i documenti storici, inerenti i mulini ad acqua, conservati presso l’Archivio del Museo della Fondazione, alcune di archivi di privati e scatti realizzati dai nostri operatori culturali, per mostrare cosa era rimasto di queste strutture.

Il nostro archivio però, conserva tanti altri materiali storici e fotografici, alcuni dei quali sono anche esposti presso il nostro Museo.
Tra questi, il disegno architettonico del Quadrio del 1672, che secondo alcuni rappresenta la sezione del Santuario della Madonna di Dio ‘l Sa (nella vetrina sul Seicento); oppure documenti della vita di tutti i giorni, come una segnalazione di pubblica sicurezza in cui si parla di una ragazzina minorenne che aveva rubato 350 lire; e ancora, fotografie e documenti relativi alla storia locale, a episodi di vita pubblica e a luoghi e personaggi di Parabiago (come il documento di Gaetano Rapizzi nel quale si fa intestare la scuola).
Sempre restando nell’ambito fotografico, non possiamo non citare l’album della Campagna d’Africa di Mario Re Depaolini.

Come dicevamo, parte di questo patrimonio è esposto nel nostro Museo, mentre tanti altri materiali d’archivio sono ancora oggetto di ricerca da parte dei nostri operatori culturali, e man mano, faremo il possibile, grazie anche agli strumenti digitali, per farvi conoscere e condividere con voi, questi documenti che ci permettono di ricostruire la storia degli oggetti e la nostra identità culturale.

Presentazione della sezione espositiva “La memoria della città”, facente parte della mostra “Giuseppe Maggiolini – Un virtuoso dell’intarsio e la sua bottega in Parabiago” (2014), a cura dell’Arch. Piero Rimoldi.

Mostra fotografica online “Venature blu – La memoria dell’acqua”